Variante 3113
New York City
In uno degli innumerevoli vicoli bui della città, a tarda notte, quattro
strane persone appaiono in un lampo di energia temporale. Sì, strane persino
per New York.
Una donna dalla pelle gialla. Un robot femminile dalla carrozzeria
dorata. Una ragazza in costume da Uomo Ragno. Un uomo in costume bianco e nero.
E immobile di fronte a loro, come una sorta di bizzarro manichino, un
essere artificiale dalla pelle bianca e senza volto. Fino a pochi minuti prima,
erano convinti che si trattasse del loro capo, il mutaforma mutante Morph.
-Bene. Questa volta è stato facile – sospira Marrina, guardandosi
attorno nel tentativo di riconoscere la città.
-Stai scherzando, vero? Dobbiamo essere stati in due linee temporali
diverse... – si lamenta subito Flashback – Ma almeno questa volta non siamo-
-Non dirlo – lo ammonisce Jocasta-7, memore di cosa è successo l’ultima
volta che il mutante canadese si è rallegrato per la calma successiva al salto.
Spider-Girl si arrampica su uno dei muri del vicolo, salendo di alcuni
metri per guardarsi attorno.
-Non c’è dubbio, siamo proprio a New York...e almeno stavolta non è
pieno di manifesti su Destino. Abbiamo idea di cosa dobbiamo fare?
-Prima di tutto scoprire che fine ha fatto Morph e cos’è questo affare
che ci hanno scaricato al suo posto – risponde Flashback, dando un calcio
all’essere artificiale che giace immobile e totalmente ignaro delle sue azioni.
-Avrò bisogno di più tempo per analizzarlo a fondo...e non credo che
questo sia il posto migliore per farlo. Dobbiamo decidere dove stabilirci, in
attesa del prossimo passo.
-Buona idea. Chi è il capo? – chiede Spider-Girl.
Gli Exiles si scambiano delle occhiate nervose. Non sanno bene perché
siano stati scelti per far parte di questo particolare gruppo, conoscono solo
superficialmente i propri compagni di squadra, e nessuno di loro ha intenzione
di trasformare quest’avventura in un lavoro regolare.
-In qualità di Imperatrice di Atlantide, credo di essere la migliore
candidata. Qualcuno di voi ha esperienza di comando? No? Allora è deciso.
Marrina sgancia il Tallus dal polso del manichino, e lo aggancia al
proprio polso sinistro. Sulla gemma è comparsa la missione del gruppo:
-“Salvate il mondo”. Con tanti saluti ai dettagli...se non ci sono
domande, direi di trovare subito un nascondiglio adeguato.
-Io ne ho una: chi siete? – chiede una voce femminile proveniente
dall’angolo più buio del vicolo.
Una ragazza in costume bianco e nero passa attraverso il muro del
vicolo. Il suo volto è di un pallore cadaverico, e la sua voce è un sospiro
rauco proveniente da una lapide.
Flashback si lascia scappare un urlo di terrore, indietreggiando di
alcuni passi.
-Per la miseria, ragazza, mi hai quasi fatto morire di spavento...
-Prego. Devo immaginare che anche voi vi siete trovati qui
all’improvviso e non avete idea del perché?
-Non proprio. Siamo gli Exiles ed, apparentemente, siamo qui per salvare
il mondo – risponde Jocasta-7.
-Exiles, eh? Beh, un gruppo con la X vale l’altro. Io sono Dead
Girl...com’è la vostra assicurazione sanitaria?
MARVELIT presenta
Episodio 4 – Strani visitatori da altri
mondi
Di Fabio Furlanetto
Un’ora dopo
Marrina apre la porta della stanza, portando il corpo disattivato di
Morph in spalla.
-Non sono molto fiera della scelta, Jocasta.
-Come ti ho già detto, ho prelevato da quel bancomat solo i soldi
indispensabili...o avresti preteso che dormissimo per strada?
-Non è quello che intendevo – risponde l’atlantidea, guardando con
malcelato disdegno l’hotel a una stella – Quando devo visitare le province del
mondo di superficie, normalente alloggio al Waldorf-Astoria.
-Sì, immagino che per te sia difficile non attirare l’attenzione. Per
fortuna il mio proiettore di ologrammi è in ottima salute.
-Non sono...abituata a dovermi nascondere. Ti dispiace se faccio una
doccia, mentre analizzi Morph? Tutto questo tempo fuori dall’oceano non è
salutare per un’anfibia.
-Okay. Guarda se hanno anche dello shampoo per auto – risponde il robot,
dai cui occhi escono raggi laser diretti al petto dell’androide. L’energia
taglia con facilità il suo corpo, procedendo con un’incisione a L per aprirne
il torace.
-Ehm...Jocasta, che stai facendo?
-L’autopsia, perché?
-Forse non avremmo dovuto richiedere la stessa stanza...
In un altro piano dell’albergo, Dead Girl passa attraverso la porta
prima che Spider-Girl abbia avuto il tempo di aprirla.
-Il frigobar è mio – dichiara la non-morta.
-Visto il prezzo, sarà già un miracolo se abbiamo la televisione -
risponde May Parker.
-Sono stata in cimiteri peggiori...anche se non di molto – risponde Dead
Girl, sdraiandosi sul letto singolo...o meglio, fluttuando a pochi centimetri
dal suo materasso.
-Allora, Spidey, com’è la vita negli Exiles?
-Non saprei, è da poco che ne faccio parte. Vediamo...non vedo la mia
famiglia da giorni, ho rischiato la vita due o tre volte, due membri del gruppo
se ne sono già andati ed un altro è stato ammazzato sotto i miei occhi. Ho
quasi finito il fluido per ragnatele, non sono ancora riuscita a cambiarmi il
costume, e c’è la possibilità che ci vogliano anni prima che torni a casa...
-Sembra divertente. C’è anche qualche lato negativo?
-Molto spiritosa, Dead Girl. Tu, invece? Cosa facevi prima di ritrovarti
qui?
-Ero un membro di X-Statix – risponde orgogliosa la ragazza, indicando
il simbolo ad X sul costume.
-Mai sentiti.
-C’è un motivo se abbiamo ucciso il nostro PR. Beh, che facciamo? Ci
intrufoliamo in qualche festa dell’alta società e scommettiamo su quanto si
umilieranno una volta ubriachi? Prendiamo a calci qualche super-criminale di
fronte alle telecamere? O tutte e due le cose assieme?
-E’ stata una giornata lunga, pensavo di andare a dormire.
-Dai, la notte è ancora giovane! E questo mondo non conosce ancora la
sexy coppia scatenata di Exiles...con quel costume aderente faresti faville con
i paparazzi. Vorrei potermelo permettere anch’io, ma sai cosa fanno la gravità
e la morte al fisico di una ragazza.
-Tu fai quello che vuoi; se non hai bisogno di dormire, almeno lasciami
il letto.
-Tsk, proprio a me doveva toccare miss casa e chiesa. Tu puoi dormire
sul soffitto, io sono abituata a un certo stile.
Forse Dead Girl spera di smuovere un po’ la sua compagna di stanza con
questo atteggiamento, ma sembra scatenare la reazione contraria. Spider-Girl
non si sposta di un millimetro dalla propria posizione.
-Sigh, vada per la serata noiosa – risponde Dead Girl, adagiandosi sul
letto e voltandosi nella direzione opposta rispetto a Spider-Girl.
-Grazie – risponde quest’ultima, spegnendo la luce e sdraiandosi di
fianco alla morta.
Passano pochi istanti di silenzio, dopodiché Dead Girl parla:
-Non serve che dormi in costume, sai.
-Mi sono tolta la maschera.
-Non è che mi imbarazzi o altro.
-Ho detto che mi sono tolta la maschera.
-E non è che io sia interessata a te o cose simili. Sì, una volta ho
baciato Venus Dee Milo, ma ero così ubriaca che non mi ricordo niente.
-Come fa una morta ad ubriacarsi?
-Evidentemente, non sei mai stata ad una festa con me. Sembri il tipo di
ragazza che non ci è neanche mai andata, ad una festa.
-Buonanotte, Dead Girl.
-‘notte. Santarellina.
-Teppista.
-Maschiaccio.
-Esibizionista.
Dieci minuti dopo, stanno entrambe dormendo.
Gardner Monroe alias Flashback si toglie la maschera, ed osserva la città
dalla finestra mezza aperta. Si chiede che cosa stiano facendo i suoi compagni
di Alpha Flight, se il mondo sta andando avanti anche senza di lui, se lo
rivedrà mai.
Poi, una luce dorata illumina le pareti del palazzo. Gardner resta a
bocca aperta quando un uomo dai capelli biondi scende dal cielo, fermandosi di
fronte a lui con le braccia incrociate e lo sguardo severo.
-Credo dovremmo parlare – suggerisce Capitan Mar-Vell.
La mattina seguente
Marrina bussa con forza alla porta della stanza di Flashback, stando
bene attenta a non sfondarla: le cose nel mondo di superficie sono a volte
troppo fragili per lei.
-Gardner, questa non è una gita di piacere! Abbiamo una missione da
compiere!
La porta si apre. Un uomo in costume rosso e blu le apre, e con un
sorriso gentile inchina leggermente il capo.
-La colpa è mia, Imperatrice Marrina...abbiamo discusso fino a notte
fonda. In effetti...un secondo.
Capitan Marvel si ferma, come se stesse ascoltando una voce lontana che
solo lui può avvertire.
-Sì, hai ragione...no, non penso che...d’accordo, ma non metterti ad
urlare. Dovremo continuare un altro giorno, Imperatrice.
Senza aggiungere altro, l’eroe si solleva in aria e vola fuori dalla
finestra in fondo al corridoio.
Marrina è ancora immobile, la mano a malapena allontanata dalla porta.
L’Imperatrice di Atlantide è senza parole.
-Era...era chi credo che fosse?
-Dipende – risponde Flashback, sbadigliando e rimettendosi la maschera –
Se credi che uno dei più grandi eroi della Terra ci abbia appena fatto visita
per sapere se poteva fare qualcosa per aiutarci, sì, direi che hai azzeccato.
Nella stanza di Marrina, pochi minuti dopo. Spider-Girl è seduta sul
soffitto, mentre Dead Girl fluttua a mezz’aria con le mani incrociate dietro la
testa, con un’aria di assoluta indifferenza. Anche così, non c’è molto spazio
rimasto e Jocasta-7 ha dovuto lasciare il Morph androide nella doccia.
-Così, analizzando la sua struttura molecolare, sono riuscita ad
identificarlo: è il Terribile Adattoide del Pensatore Pazzo. Il suo corpo è
composto principalmente di molecole instabili, così come dovrebbe essere quello
di Morph...ammesso che esista
davvero, un Morph.
-Il che significa che l’Agente Temporale ci ha mentito – capisce
Spider-Girl.
-Non esattamente: non ci ha mai detto
che si trattava del vero Morph – la corregge Flashback.
-Però ci ha detto che Morph era “l’unico veterano del gruppo”, quindi la
cosa puzza comunque – replica la ragazza.
-Blah blah blah...non dovevamo parlare del fusto biondo che ha fatto
visita a Flashback? Credevo che il nuovo Capitan Marvel fosse una donna –
interviene Dead Girl.
-Lo è ancora, da dove provengo io – risponde Flashback – A quanto mi
diceva, Mar-Vell ha avvertito...
-Vi date già del tu? Dopo un’ora di chiacchiere? – lo schernisce Dead
Girl.
-Quando si conoscono tanti super-eroi è difficile chiamare “Capitano”
qualcuno, ragazza. Comunque la sua “Coscienza Cosmica” lo ha avvertito che
succedeva qualcosa di importante a New York, così è volato qui da...non lo so,
da dove lavora di solito o cose così.
-Intuisco che sia un pezzo grosso, per voi – nota Dead Girl.
-Non l’ho mai incontrato, ma raramente ho sentito Namor parlare con una
tale stima di un essere di un altro mondo – risponde Marrina.
-Ho visto una sua statua davanti al palazzo dei Vendicatori, e tutti
quelli della vecchia guardia ne parlavano come se fosse, non lo so, una sorta
di leggenda anche per loro – risponde Spider-Girl.
-Mah. Probabilmente ne parlano così solo perché è morto – risponde Dead
Girl, suscitando il ben più che evidente disappunto dei suoi nuovi compagni di
squadra.
-Non c’è niente di sacro, per te? – le risponde Flashback.
-Che c’è? Ne ho sentito parlare anch’io, ma non mi ha impressionato.
Solo perché è un super-eroe ed è morto di cancro non vuol dire che lo dobbiamo
santificare.
-Potrebbe però essere utile rintracciarlo: dubito che questo incontro
sia stato casuale – suggerisce Jocasta-7.
-Mi sembra la scelta più saggia – annuisce Marrina.
-Solo una domanda, capo – interviene Spider-Girl – Che ne facciamo
dell’androide?
Un’ora dopo, a Central Park
-Non riesco a credere che l’abbiamo fatto davvero – protesta May Parker,
cercando di nascondere il più possibile il volto oscurato dal cappuccio della
tuta da ginnastica.
-In questo lavoro bisogna improvvisare – alza le spalle Gardner Monroe nei suoi nuovi abiti civili –
E’ meglio non far conoscere la nostra presenza agli eroi di questa linea
temporale. Non è che vada pazzo per quel trucco con il bancomat...quando avremo
salvato il mondo chiederemo ai Fantastici Quattro di rimborsare il negozio.
-Mi riferivo all’androide, non al travestimento...era proprio necessario seppellirlo?
-Cosa pretendevi? Che ce lo portassimo dietro? Prima di partire lo
tireremo fuori di lì.
-E poi quello è un ottimo cimitero – interviene Dead Girl, passando
attraverso il terreno. Anche lei è in abiti civili, anche se il suo
travestimento è a dir poco inutile visto che il suo volto cadaverico è ben
visibile.
-Gli ordini di Marrina erano di confondersi con la folla – le ricorda
Flashback.
-Questa è New York, avremmo dato meno nell’occhio con i costumi. Se
questa sera siamo ancora in questo universo, tra l’altro, ho rimediato un
appuntamento con il figlio del becchino.
-Comunque non mi piace: e se l’androide si riattivasse e diventasse
violento? Potrebbe fare del male a qualcuno – protesta di nuovo Spider-Girl.
-Non ti preoccupare, ho messo all’erta un po’ di morti. Se dovesse
succedere qualcosa, ci penseranno loro.
-Questo sì che mi fa sentire meglio...
Seduta su una panchina di fronte ad uno dei laghi artificiali, nascosta da
un impermeabile verde, Marrina sta leggendo il Daily Bugle. La notizia di prima
pagina è “Atlantide entra nella NATO: discorso dell’Imperatrice Namorita alle
Nazioni Unite”, con un piccolo riquadro a fondo pagina che recita “Continua la
caccia all’Uomo Ragno”.
-Non lo avrei mai creduto possibile, ma sembra che in qualche linea
temporale Atlantide ed il mondo di superficie possano coesistere pacificamente.
Jocasta-7 sta apparentemente guardando il lago, il viso metallico
nascosto dall’ombra del cappello rosa a tesa larga.
-Io invece sono piuttosto delusa...sto controllando gli archivi del sito
del Bugle tramite connessione wireless, e sembra che in questa linea temporale
non ci sia nessun NRA.
Gli altri tre Exiles raggiungono le due donne, e Flashback si intromette
nella discussione:
-La National Rifle Association? Non ti credevo interessata alle armi.
Jocasta-7 lo corregge:
-National Robot Association. Io ed Ultron siamo soci fondatori.
-Per quanto sia interessante, hai scoperto niente che possa riguardare la nostra missione? – chiede Marrina riponendo il giornale.
-Visto che la mia ricerca sulle possibili minacce mondiali ha prodotto 2.068.457 risultati, mi sono concentrata su Capitan Marvel. La sua storia coincide quasi completamente con ciò che è accaduto sul mio mondo, ma visti i nostri background forse è il caso di mettere le cose in chiaro. Il suo vero nome è Mar-Vell, anche se questo non sembra essere di dominio pubblico: è un ex capitano della Milizia Imperiale Kree, mandati qui anni fa per spiare i terrestri. Si è ribellato ed è diventato un eroe terrestre...inizialmente temuto, sembra aver ottenuto l’approvazione del pubblico con le sue numerose alleanze con i Vendicatori.
-Fin qui niente di nuovo – nota Marrina.
-A differenza che nella mia linea temporale, e a quanto ho capito nelle vostre, non è mai stato esposto ad un gas nervino sperimentale durante uno scontro con Nitro; in effetti, quest’ultimo mi risulta ancora in prigione. Non riesco ad individuare una sua base di operazioni: è stato visto spesso a New York ma anche in quasi tutte le maggiori città del Nord America, ed a volte anche in altre nazioni. Diversi articoli notano la sua abitudine di agire pochi minuti o secondi prima di una determinata crisi.
-Deve avere a che fare con quella Coscienza Cosmica di cui parla tanto – capisce Flashback.
-Le sue apparizioni sono diventate sempre più sporadiche e...questo è curioso. Il 97% delle sue avventure negli ultimi cinque anni si è svolto durante la notte.
-Ecco come ha fatto a sopravvivere al gas nervino – schiocca le dita Dead Girl – In questa realtà, deve essere stato morso da un vampiro.
-Ma per piacere – protesta Spider-Girl – Probabilmente ha un’identità segreta e non può sempre sparire in pieno giorno.
-Una ricerca di “morso da un vampiro” ha 747 risultati, “identità
segreta” ne ha 21.500, mentre non ho risultati per “vampiro con identità
segreta” – interviene Jocasta-7.
-A che ti serve cercarlo? – protesta Flashback.
-Ero curiosa – alza le spalle la robot.
-Mi sembra tutto piuttosto inutile...c’è un modo per contattarlo? Se ha
avvertito il nostro arrivo, potrebbe aiutarci nella missione - chiede Marrina.
-Nessun marvel-segnale? – insiste Dead Girl.
-Generalmente appare quando la sua presenza è richiesta. A meno di
contattare i Vendicatori...
-Mi rifiuto di andare a chiedere aiuto a Capitan America – risponde
Marrina con veemenza – C’è qualche umano con cui possiamo comunicare? Rick
Jones, per esempio: anche qui si conoscono?
-Sono citati insieme in alcuni articoli, ma Jones è...oh, cielo. Sembra
che sia in un centro di disintossicazione da alcuni anni, non credo sappia
molto di Capitan Marvel. Anche se, a quanto pare, c’è un altro essere umano con
cui ha avuto numerosi contatti. Tenente Colonnello Carol Susan Jane Danvers,
ufficiale dell’Air Force
-La conosco. Dove possiamo trovarla? – chiede Flashback.
-Base Aerea Peterson. Volete che prenoti cinque biglietti per il
Colorado?
-Ho un’idea migliore – risponde Dead Girl
Al di fuori del tempo
Chi non ha mai compreso la domanda sul suono di un albero che cade in
una foresta non può neanche immaginare questo luogo. In uno spazio che non è
spazio, tra mura di cristallo che esistono oltre lo spazio i secondi, una
figura solitaria sta riflettendo.
Il cappuccio ne cela completamente i lineamenti, all’oscuro nonostante
la costante luminosità del Palazzo di Cristallo. Lo hanno chiamato con molti
nomi, ma quello che ha scelto per il proprio ruolo attuale è Sognatore del
Tempo.
Sta osservando la forma inerte dell’Adattoide che, fino a poco tempo
prima, era stato la copia esatta del mutante Morph. Anche se il suo volto è ben
nascosto, è facile intuire che il Sognatore non è contento della situazione.
-Questo...non va bene. Non va bene affatto. Senza la presenza di Morph,
controllare gli Exiles sarà molto più difficile. Agente Temporale?
La rappresentazione tridimensionale dell’Agente appare alle spalle del
Sognatore del Tempo, impassibile come sempre.
-Mi dica, signore.
-E’ necessario sostituire un altro esiliato; controlla nella lista dei
candidati e seleziona qualcuno che non sia troppo incline a scoprire la verità
su di me.
-Perché non riparare l’Adattoide e fargli assumere una forma diversa?
-Mi aspetto che gli Exiles non agiscano di propria iniziativa al di
fuori delle missioni assegnate, Agente Temporale, ma non avrei mai scelto degli
agenti così stupidi da cascare due volte di seguito nello stesso trucco.
Contea di Westchester, New
York
I cinque Exiles si avvicinano allo Xavier Institute for Higher Learning,
altrimenti conosciuta come X-Mansion, ed in alcune linee temporali nota per
essere la base di operazione degli X-Men. Dead Girl non si è preoccupata del
fatto che nelle circostanze attuali questa potrebbe non essere un’informazione
di pubblico dominio.
-Non sono sicura che questa sia stata una buona idea – nota Marrina – E
se in questa linea temporale non ci fosse una tua controparte?
-Cerebro può confermare che sono una mutante, ed il professore può
leggermi la mente per assicurarsi che non nascondiamo niente...e può metterci in contatto con Capitan
Marvel.
-E allora non potevamo venire direttamente qui, invece di rubare dei
soldi? – protesta Spider-Girl.
-Il prof è ricco sfondato, potrà risarcire senza problemi – conclude
Dead Girl suonando alla porta.
Marrina vorrebbe dire che la mutante avrebbe anche potuto suggerire l’idea
la notte precedente, ma preferisce non sottolineare quanto sia stata poco
convinta della sua prima performance come capo del gruppo.
Un uomo biondo e di bell’aspetto apre la porta, e prima che possa dire
una sola parola Dead Girl lo saluta sorridendo:
-Warren! Non ci si vede dall’ultima festa di addio al celibato di Doop! Sì,
lo so che tecnicamente non ero invitata, ma...
-Ci conosciamo? – risponde perplesso Warren Worthington III.
-Dipende se dalle tue parti sono già morta o no.
-Proveniamo da un’altra linea temporale ed abbiamo bisogno di aiuto per
salvare il mondo – interviene Flashback.
-Allora siete nel posto sbagliato, perché questa è soltanto una scuola.
-Guarda che non c’è bisogno di fare i misteriosi, sono una mutante anch’io
– risponde Dead Girl, sollevando la T-shirt con il teschio bianco del Punitore
per mostrare la grande X rossa sul suo costume.
-Visto? Sono un membro fondatore di X-Statix.
-Che potrebbe anche essere anche un gruppo di super-criminali – controbatte
Warren.
-Per quanto adori questi giochetti da come-so-che-mi-posso-fidare-di-te,
abbiamo bisogno di incontrare Charles Xavier – interviene Flashback.
L’espressione sul volto di Warren si inasprisce rapidamente, ed il suo
sguardo diventa quasi di sfida.
-Non è divertente. Il professore è morto da tempo.
Gli Exiles si scambiano sguardi d’intesa, come a dire “forse ci siamo”.
E’ Jocasta-7 ad approfittare dell’attenzione di Warren:
-Sappiamo che una grave minaccia sta per colpire il mondo. E sappiamo
che tu sei un super-eroe mutante che si fa chiamare Angelo.
-Lo ero, prima di gestire la scuola – risponde Warren, ormai quasi del
tutto convinto di potersi fidare di questi sconosciuti – Prima della morte del
professore e della seconda squadra di X-Men. E’ bello sapere che, in qualche
altra realtà, sono ancora vivi.
-Come è successo? Non mi piace risvegliare ricordi sgradevoli, ma
potrebbe essere collegato alla nostra missione – insiste Marrina.
-Certo; mi sono capitate cose più strane, sapete. Gli X-Men erano stati catturati
da alcuni alieni, la Covata, che li ha usati per generare una nuova razza...hanno
cercato di invadere la Terra un paio di volte, ma da quello che ho sentito sono
stati sterminati dagli Shi’ar.
-Qualcosa non va – lo interrompe Spider-Girl, guardandosi attorno – Il
Senso di Ragno è sempre più forte...ma non riesco a trovare...
Prima di concludere, la ragazza si accascia al suolo. Si stringe la
testa tra le mani, e l’espressione sul suo volto rende più che chiaro il dolore
che sta provando.
Gli Exiles si avvicinano per capire che cosa stia succedendo, ma sono
comprensibilmente distratti dagli eventi successivi.
Allo stesso momento, tutti gli abitanti di Manhattan guardano verso l’alto.
Un’intensa luce bianca è l’ultima cosa che vedranno.
Una colonna di pura energia si abbatte sulla città. Dura pochi secondi,
ma gli effetti sono mascherati dall’immensa nuvola di polvere sollevata: anche
se non c’è stata alcuna emissione di radiazioni, visivamente l’effetto è
identico ad una esplosione nucleare...su scala molto più ampia.
Visto dall’orbita, l’attacco ha formato un cerchio perfetto di cinquanta
chilometri, centrato sulla Statua della Libertà. Una semisfera perfettamente
liscia che si estende fino al Bronx, lentamente riempita dalle acque dell’Atlantico.
Non succede un granché per una buona mezz’ora. Gli Exiles entrano nell’istituto
Xavier, che pur trovandosi a 80 chilometri dall’epicentro ha sostenuto dei
considerevoli danni.
Poi, nonostante tutta l’avanzata tecnologia che gli X-Men stanno
utilizzando per tentare di contattare le autorità e gli altri super-eroi, è la
televisione a dare una risposta.
I notiziari sulla misteriosa scomparsa di New York City sono interrotti
dalle immagini di una donna con strane piume porpora al posto dei capelli.
Soltanto Jocasta-7 la riconosce, grazie al proprio database:
-Deathbird!
-Sono Cal'syee Neramani, Majestrix dell’Impero Shi’ar – dice l’immagine
alla televisione, trasmessa contemporaneamente a tutte le televisioni del pianeta
– Il vostro mondo è stato dichiarato una minaccia per il cosmo. Siamo qui per
vendicare mia sorella Lilandra e dei miliardi di Shi’ar morti nella guerra ai
vostri alleati della Covata. Mentre parlo con voi nelle vostre mille lingue
primitive, i vostri principali protettori sono stati uccisi con un solo, rapido
colpo. Una flotta di trentasei distruttori galattici è ora in orbita attorno al
vostro mondo, pronta per prendere il controllo militare della Terra per evitare
che le vostre instabilità genetiche possano nuocere nuovamente all’universo. Potete
scegliere di combattere o di arrendervi, ma siete avvisati: non ho ordinato di
avere pietà di voi.
La comunicazione svanisce, e Marrina ordina agli Exiles:
-Dobbiamo trovare Capitan Marvel.
Colorado Springs, Colorado
North American Aerospace Defense Command (NORAD)
Il Tenente Colonnello Carol Danvers osserva la grande mappa mondiale su
cui sono riportati tutti i velivoli civili e militari che sorvolano gli Stati
Uniti.
Il centro di comando è ad un passo dal caos, ma uomini e donne che
lavorano in questa installazione sanno che questo sarebbe di gran lunga il
momento peggiore per crollare.
Una parte di Carol vorrebbe poter raggiungere un caccia militare ed
attaccare le navi aliene che stanno invadendo il pianeta. Un’altra parte non
riesce a togliersi dalla mente tutte le persone che conosceva a New York, i
milioni di vittime che sono stati cancellati dalla mappa in un batter d’occhi.
E con tutta se stessa cerca di ignorare la voce che risuona nella sua
testa, inudibile da tutti gli altri presenti:
-Carol, devi lasciarmi uscire.
Sono uno dei pochi che potrebbe fare la differenza.
-Anche io – risponde con fermezza la donna.
-Colonnello Danvers? – la chiama una voce maschile, ferma ma al tempo
stesso preoccupata.
Il Generale Micheal Rossi riaggancia il telefono, guardando negli occhi
la Consulente per la Difesa Planetaria.
-Signore?
-Sono appena stato informato dal Capo di Stato Maggiore: siamo a Defcon
1. Abbiamo l’ordine di coordinare il contrattacco; si metta subito in
comunicazione con lo SHIELD per avere la loro analisi della situazione.
-Sì, signore – risponde Carol, tornando alla propria postazione.
-Carol, senza i super-esseri le
forza di difesa della Terra non hanno speranze contro un’invasione totale Shi’ar.
-Neanche tu – risponde Carol sussurrando.
-Ho giurato di difendere questo
mondo, e so che vuoi fare lo stesso. Fidati di me, Carol: questo è un lavoro
per Capitan Marvel.
Passano alcuni secondi, in cui Carol riflette su quale sia l’azione
giusta. Poi, senza dire niente a nessuno, si alza dalla propria postazione ed
esce dal centro di comando...una cosa che non sarebbe riuscita a fare in un
momento normale, ma proprio ora i suoi superiori hanno altro a cui pensare.
Mentre cammina con passo spedito verso uno dei livelli superiori,
raggiungendo una delle uscite di emergenza...un passaggio sigillato da una
piastra di adamantio spessa venti centimetri.
-Ti rendi conto che mi sto giocando la carriera: il Generale Rossi vorrà
la mia testa per essermene andata così, nel bel mezzo di una crisi.
Controllando di essere da sola, Carol solleva le maniche dell’uniforme
fin sopra al gomito. Osserva i propri polsi, attorno ai quali sono diventati
visibili due bracciali dorati...e li sbatte con forza uno contro l’altro.
C’è un’esplosione silenziosa, ed al posto del Colonnello è apparso
Capitan Marvel.
-So che ti ho chiesto molto, Carol, ma giuro che non deluderò te o la
razza umana.
-Piantala di fare il cavaliere e
và a salvare il mondo – risponde la voce di Carol Danvers che ora solo lui
può sentire, proveniente dalla Zona Negativa.
Pochi secondi dopo, un uomo avvolto dall’energia delle Nega-Bande
sfreccia tra i cieli del Colorado, pronto a salvare il proprio pianeta
adottivo...o morire nel tentativo.
CONTINUA !